In cielo sono stati liberati palloncini bianchi. Lo stesso colore dei fiori posati sulla bara assieme ad un elmetto da battaglia: il suo simbolo. Quello di un guerriero che sino all’ultimo non ha smesso di lottare anche se col sorriso. Migliaia di persone si sono radunate, ieri pomeriggio, a Pezze di Greco (piccolo centro alle porte di Fasano) per dare l’ultimo saluto a Giovanni Custodero, il 27enne ex portiere di calcio a 5 scomparso, domenica scorsa, a causa di un tumore osseo.

Nella chiesa di Santa Maria del Carmine non c’era più spazio per ospitare quanti hanno voluto prendere ai funerali del giovane atleta. In prima fila, i familiari, la fidanzata Luana. E poi gli altri parenti, i compagni di squadra del Cocoon Fasano e tanti tanti amici.

A celebrare il rito funebre, don Antonio Esposito che, nella sua omelia, ha ricordato il grade coraggio avuto dal ragazzo nell’affrontare la malattia che l’ha ucciso. Un calvario durato 4 lunghi anni, tra interventi chirurgici, sedute di chemio e radioterapia sino all’amputazione di una gamba. Tutto inutile, purtroppo. Un dolore insopportabile tanto da spingere il giovane portiere, una volta trascorse le feste, a ricorrere alla sedazione assistita per smettere finalmente di soffrire.

Una decisione comunicata anche attraverso il profilo Facebook, che in questi ultimi anni ha raccolto i racconti e speranze di un ragazzo che ha lottato per non cedere ad un nemico chiamato sarcoma. Una battaglia portata avanti assieme alla famiglia e con il sostegno di tanti personaggi dello sport e dello spettacolo che hanno aderito alla raccolta fondi utili alle cure mediche con la vendita delle magliette dello “Smiling Warrior”: l’icona del guerriero determinato ma che combatte col sorriso. Come ha fatto lui sino all’ultimo giorno.