Guerra senza quartiere al lavoro nero ed a tutte le forme di illegalità occupazionale. Nelle ultime settimane la Guardia di Finanza ha intensificato su tutto il territorio provinciale gli ordinari controlli di polizia economico-finanziaria volti alla prevenzione e repressione delle violazioni nell’ambito del cosiddetto «lavoro sommerso». Le attività ispettive hanno consentito alle Fiamme Gialle di individuare 11 lavoratori impiegati senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, tra questi un soggetto risultato anche percettore del reddito di cittadinanza.

Nello specifico, i finanzieri della Compagnia di Francavilla Fontana hanno sottoposto a controllo diverse attività commerciali, tra cui un bar e quattro ristoranti. Per due degli esercizi commerciali sottoposti ai controlli è stato richiesto, all’Ispettorato territoriale del Lavoro di Brindisi, un provvedimento di sospensione dell’attività dal momento che più del 10 per cento dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro risultava impiegato, al momento dell’accesso ispettivo, senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro.

Inoltre, uno dei lavoratori impiegati «in nero», di nazionalità straniera, è risultato sprovvisto del permesso di soggiorno obbligatorio per poter vivere sul territorio italiano e, pertanto, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria di Brindisi, così come anche il suo datore di lavoro, per i reati previsti dalla normativa vigente in materia di immigrazione.

I controlli sul fronte del lavoro irregolare da parte delle Fiamme Gialle proseguiranno anche nei prossimi giorni su tutto il territorio della provincia brindisina, nell’ambito di un’attività tesa fondamentalmente a due obiettivi: arginare la diffusione dell’illegalità e dell’abusivismo nel sistema economico, a tutela delle imprese e dei professionisti che operano nella piena e completa osservanza della legge; e salvaguardare proprio la parte più debole in un rapporto di lavoro, ovvero i lavoratori. «Questi ultimi, infatti, lavorando in “nero” o in maniera irregolare – si legge in una nota diffusa dal Comando provinciale della Guardia di Finanza – non vedono riconosciuta alcuna copertura previdenziale e assicurativa, con gravissime conseguenze sia sulle legittime aspettative di maturazione dei requisiti pensionistici, sia sulle garanzie in tema di infortuni sul lavoro».