Con la condanna ad 8 anni e 6 mesi di reclusione e la successiva misura di sicurezza di un anno da eseguirsi a seguito dell’espiazione dell’intera pena (divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori; divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori; l’obbligo di tenere informati gli organi di polizia sulla propria residenza e sugli eventuali spostamenti), si è conclusa nel tardo pomeriggio di venerdì scorso, una complessa vicenda giudiziaria nei confronti di un anziano 74enne di Ostuni dichiarato colpevole di violenza sessuale, corruzione di minorenne e sequestro di persona commessi nei confronti di un minore sempre della «Città bianca».

Il Tribunale di Brindisi-Sezione Penale Collegiale presieduto dal dott. Domenico Cucchiara (a latere i giudici: dott. Zizzari e dott.ssa Guidone) si è così pronunciata condannando l’uomo al risarcimento del danno in separata sede civile e con una provvisionale di 20 mila euro.

Il Pubblico Ministero, dott. Giuseppe De Nozza aveva chiesto dieci anni di reclusione mentre i genitori del minore si erano costituiti parte civile assistiti dall’avv. Vito Cellie.

I fatti risalgono al febbraio del 2019 allorquando il minore unitamente ai propri genitori trovava la forza di recarsi preso il Commissariato di Ostuni al fine di liberarsi di un grave fardello che lo aveva condizionato per anni. L’uomo avrebbe costretto il minore a rimanere chiuso in una stanza insieme a lui impedendogli di uscire. Le indagini, partite agli inizi del mese di marzo 2019 dopo la denuncia della famiglia della vittima (che dal 2016 e sino ad aprile 2018 ha subito una serie di violenze sia all’interno di un locale commerciale che in una casa di campagna. L’anziano avrebbe approfittato del fatto che il minore era solito dare una mano nel suo locale nei periodi estivi.

Prontamente gli investigatori del Commissariato avevano avviato le indagini e gli accertamenti coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi con il Sostituto Procuratore, dott. Giovanni Marino. Le risultanza investigative portavano il Gip, dott. Maurizio Saso, su richiesta del Pubblico Ministero, all’emissione di una ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’anziano ultrasettantenne incensurato.

Successivamente un incidente probatorio ha cristallizzato i fatti. Varie le udienza del processo per una «complessa» vicenda giudiziaria che ha visto un uomo anziano fare oggetto di attenzioni per alcuni anni, un ragazzo con violenza sessuale, corruzione di minorenne e sequestro di persona aggravati dalla minore età.

Venerdì scorso, la sentenza di condanna per una sinergia tra la famiglia, il minore il legale, avv. Vito Cellie e soprattutto il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Ostuni e la Procura della Repubblica brindisina.