Sette persone – un imprenditore, cinque ex dipendenti Enel e un dirigente – all’epoca dei fatti della centrale di Cerano (Brindisi), sono state rinviate a giudizio dal gup del Tribunale di Brindisi per corruzione. Si tratta dell’imprenditore Luigi Giuseppe Palma, titolare di un’azienda salentina, gli ex dipendenti Domenico Iaboni, Carlo Depunzio, Fabiano Attanasio, Vito Gloria e Nicola Tamburrano e il dirigente Fausto Bassi.

Secondo la Procura di Brindisi, l’imprenditore ha versato tangenti per ottenere appalti nella centrale Enel Federico II, nonché la certificazione del completamento dei lavori del tutto o in parte non eseguiti. La società Enel, che aveva presentato un esposto su questi fatti, si è costituita parte civile. Il processo inizierà il 29 maggio prossimo dinanzi al Tribunale di Brindisi. I cinque dipendenti Enel sono stati licenziati.