Brindisi tempestata di rapine, ben due in poco meno di 24 ore. Una rapina perpetrata nella serata di sabato 10 dicembre ai danni del supermercato Di Meglio di via Cappuccini, la seconda avvenuta ieri sera intorno alle 20.40 al supermercato Famila, mentre era in corso la chiusura.

Per quanto riguarda la rapina al Di Meglio, la squadra Mobile della Polizia ha arrestato, in flagranza di reato, Otello Bistonte, 29enne brindisino già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio. L’accusa è di rapina aggravata dall’uso di armi. Son ben tre i malviventi che, armati di pistole e col volto coperto da passamontagna, sono entrati nell’esercizio commerciale e, dopo aver puntato le armi e pronunciato frasi intimidatorie, si sono impossessati di un contenitore in cui era riposto l’incasso della giornata, per poi abbandonarlo nei pressi dell’uscita del supermercato quando, individuati ed inseguiti dagli agenti di polizia, due sono riusciti a scappare per le vie di Brindisi. Il terzo, invece, è stato bloccato dai poliziotti. L’uomo, con indosso un passamontagna e armato di una pistola giocattolo, è stato riconosciuto come Otello Bistonte. Le indagini proseguono per identificare i complici, che si sono dati alla fuga. Per Bistonte, intanto, si sono aperte le porte del carcere di Brindisi.

Per la rapina al Famila, invece, due persone armate di fucile a canne mozze sono entrati nell’attività commerciale e hanno portato via l’incasso del pomeriggio, circa 400 euro. Erano circa le 20.40 e il supermercato stava chiudendo i battenti dopo una delle aperture domenicali in vista delle festività natalizie. Le saracinesche erano state già abbassate e i dipendenti erano intenti a chiudere le casse. L’attività si era svuotata già dai clienti quando due uomini, con in mano due fucili a canne mozze e col volto travisato, hanno intimato di farsi consegnare l’incasso della giornata. Subito dopo aver preso il denaro, hanno fatto perdere le proprie tracce. Sul posto sono immediatamente giunti i carabinieri della Compagnia di Brindisi. Ad aiutare gli inquirenti, anche le immagini di videosorveglianza del locale.