Da domani, 1° febbraio, diventa visitabile la “Tomba delle melegrane”, la tomba a camera messapica (IV-III sec.olo a. C.) scoperta nel 1971, durante la costruzione del museo nazionale e parco archeologico di Egnazia, in provincia di Brindisi, e inglobata nelle fondazioni dell’edifico.

Si tratta – informa una nota – di una delle poche tombe monumentali che conserva la porta in pietra, in questo caso a due battenti (uno con maniglia incassata) ancora ruotanti sui cardini. Fornita di accesso a gradini e di vestibolo, presenta le pareti della camera funeraria interamente affrescate e decorate da motivi policromi di tipo architettonico e vegetale, fra cui rami d’edera e melegrane (da qui il nome). Fasce rosse dipinte sul soffitto alludono ad una copertura lignea con il tetto a doppio spiovente. Per salvaguardare gli affreschi, la cui conservazione può essere garantita solo da un microclima costante, viene consentita la visita con afflusso e tempo controllati, 7 persone per volta ogni 15 minuti.