Sono 14 le persone arrestate e portate in carcere dalla polizia, tra le province di Brindisi e Lecce, con le accuse, a vario titolo, di associazione dedita al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. In totale sono 25, però, le persone coinvolte nell’indagine della polizia diretta dal sostituto procuratore della Dda di Lecce, Carmen Ruggiero, che ha fatto emergere l’esistenza di due gruppi: uno riferibile a Salvatore Perrone, detto “friculino” e un altro riferibile a Fabrizio e Gimmi Annis, e al loro uomo di fiducia – secondo gli inquirenti – Massimiliano De Marco.

Dalle indagini è emerso che i territori di San Pietro Vernotico, Squinzano e Trepuzzi sarebbero sottoposti al controllo di frange storiche della sacra corona unita che interagirebbero tra loro nella gestione, in particolare, del traffico di stupefacenti e di armi. Secondo gli inquirenti Salvatore Perrone, a capo dell’intera organizzazione, avrebbe imposto sia il prezzo dello stupefacente da lui rifornito in modo pressoché esclusivo, sia quanto destinare ai detenuti. L’associazione si sarebbe rifornita tramite diversi canali di approvvigionamento, tra cui quelli calabresi, fasanesi e lucani. La polizia ha anche sequestro ingenti quantitativi di marijuana, hashish, cocaina ed eroina; oltre ad armi ed esplosivi. Secondo le indagini i gruppi criminali, avvalendosi della forza intimidatoria della sacra corona unita, pretendevano anche il pagamento di una percentuale sulla vendita di stupefacenti effettuata da terzi.

I gruppi sarebbero intervenuti in modo energico nei confronti di coloro che si mostravano riottosi al rispetto delle regole imposte dal clan per il controllo delle attività criminali. L’organizzazione dei gruppi era gerarchica: ogni componente aveva un suo preciso ruolo.