“Sono stato a sparargli, ma non volevo uccidere”. Ha confessato il 18enne arrestato a maggio scorso per l’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso a colpi di pistola a Francavilla Fontana il 9 novembre 2022 per un debito di droga pari a 5mila euro. Il giovane, all’epoca dei fatti minorenne, ha confessato di avere sparato i due colpi di pistola di piccolo calibro che hanno tolto la vita a Stasi, sottolineando tuttavia che non era sua intenzione ucciderlo. E’ quanto emerso dall’interrogatorio svolto nella giornata di lunedì. Il 18enne è stato ascoltato dal procuratore del tribunale dei minorenni Simona Filoni e dal sostituto Paola Guglielmi. Presente anche l’avvocato dell’indagato, Maurizio Campanino, il quale ha sottolineato come il suo assistito abbia chiarito “la sua posizione” e abbia chiesto in prima persona di essere ascoltato dopo mesi di silenzio ed un percorso personale che l’ha portato alla scelta di confessare. Dopo l’arresto del 22 maggio scorso, infatti, il 18enne si era avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia. Quanto al presunto complice, il 21enne che lo aveva accompagnato in auto davanti alla casa di Stasi in via Occhi Bianchi dove avvenne l’omicidio, il 18enne ha dichiarato che non fosse consapevole del fatto che fosse armato. Sul movente, ovvero il debito di droga da 5mila euro maturato da Paolo Stasi, è stato lo stesso indagato a rivelarlo al suo presunto complice durante una conversazione telefonica intercettata dai carabinieri.