Trentaquattro falsi braccianti agricoli, sono stati denunciati dai carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro nel territorio brindisino, per truffa all’Inps: sono accusati di aver percepito indebitamente prestazioni previdenziali e assistenziali. L’indagine, durata 8 mesi, ha consentito il recupero di indennità pari a 200 mila euro. Gli accertamenti sono stati eseguiti su tutti i 20 Comuni della provincia di Brindisi e hanno consentito l’identificazione e la denuncia di un 33enne di Brindisi, titolare e legale rappresentante di un’azienda operante nel settore agricolo, accusato anch’egli del reato di truffa ai danni dello Stato con i 34 falsi braccianti. Il falso imprenditore agricolo in questione, con artifizi e raggiri, attraverso la produzione all’Inps di falsi contratti di affitto di terreni agricoli, ha determinato un aumento esponenziale della superficie aziendale coltivata, che ha prodotto l’aumento delle giornate agricole per la conduzione degli stessi e quindi di forza bracciantile.

In sostanza, a ogni appezzamento di terreno corrisponde per legge una quantità di giornate lavorative determinate a seconda della coltura praticata per cui è ammesso il contributo. Questo meccanismo ha pertanto consentito agli indagati di conseguire indebitamente, senza aver mai prestato alcuna giornata lavorativa, il diritto a prestazioni previdenziali e assistenziali non dovute, erogate dall’INPS. In relazione agli anni 2017 e 2018, sono stati recuperati contributi previdenziali e assistenziali, indennità di disoccupazione agricola, maternità e malattia per un importo complessivo pari a circa 200 mila euro. Tra l’altro, gli accertamenti, hanno anche evidenziato che, dei 34 falsi braccianti agricoli denunciati, 19 sono donne e 22 dei 34 hanno precedenti di polizia.