Multe per 110mila euro e 22 apparecchi di gioco sottoposti a sequestro amministrativo. Questo il bilancio di una serie di controlli sul gioco d’azzardo effettuati negli ultimi giorni dai carabinieri del comando provinciale di Brindisi. In particolare i militari delle compagnia di Brindisi, San Vito dei Normanni, Francavilla Fontana e Fasano, unitamente al personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, hanno ispezionato 67 sale scommesse in tutta la provincia.

Il giro d’affari legato al gioco d’azzardo e, in particolare alle slot-machine e ai giochi on line ha fatto registrare negli ultimi anni una crescita straordinaria. Il facile accesso e la capillare diffusione degli apparecchi elettronici ha determinato sia l’aumento dei giocatori, sia l’aumento dei soggetti affetti da gioco d’azzardo, trasformando e snaturando l’originaria finalità ludica e di intrattenimento.

La completa liberalizzazione del settore, avvenuta negli anni scorsi ha attratto categorie tradizionalmente immuni (giovani, casalinghe, pensionati) che, sovente, mossi dal bisogno di conseguire guadagni facili e veloci finiscono per esserne contagiati, dilapidando patrimoni e distruggendo vite. Non si può non tenere conto dell’illegalità che si cela a volte dietro il gioco che prevede un volume d’affari molto alto: dagli indebitamenti finanziari che possono portare lo sventurato giocatore a commettere reati, alla dipendenza patologica, detta anche ludopatia. Pertanto sono stati disposti dal 2 al 7 luglio, servizi finalizzato alla verifica del rispetto delle norme in materia di giochi, con particolare riferimento al rispetto del divieto di gioco con vincita in denaro per i minori ed il contrasto alla raccolta di scommesse su rete fisica in assenza di autorizzazione.

In Italia è l’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (Aams) si occupa della gestione e della supervisione del gioco pubblico, coadiuvata da altre Agenzie come l’Agenzia dei Giochi con cui cerca di assicurare gli introiti statali con il prelievo fiscale e di conservare un mercato trasparente ed estraneo all’illegalità. La gestione delle scommesse sportive rientra tra quelle attività apparentemente legali, attraverso le quali la criminalità organizzata si infiltra nell’economia legale riciclando il denaro proveniente da traffici delittuosi.

L’attenzione dei carabinieri si è incentrata principalmente sulla verifica dei titoli autorizzativi relativi agli apparecchi di intrattenimento con vincita in denaro, al corretto esercizio delle licenze rilasciate dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato. Le violazioni contestate hanno riguardato: “L’aver installato o comunque consentito l’uso in luogo pubblico o aperto al pubblico o in circoli ed associazioni di qualunque specie, l’installazione delle apparecchiature di gioco, idonee alla navigazione in rete ed all’accesso alle piattaforme dei giochi on line, prive di qualsiasi titolo autorizzativo, rilasciato dalle competenti autorità”. Ad un gestore di un circolo ricreativo della provincia gli è stato contestato altresì di:”Aver omesso l’esposizione dei cartelli indicanti il divieto di fumare”.