«Le nostre scelte a qualcuno potranno sembrare un tradimento ma sono guidate dal senso di responsabilità che i consiglieri comunali, in certi momenti della vita amministrativa, devono avere. La mia è stata una scelta seria, di responsabilità nei confronti della città. Andare subito alle elezioni sarebbe stato un grande errore e avremmo consegnato Brindisi in mano ai populisti». Parla così Damiano Flores, passato nel consiglio comunale di ieri al neo nato gruppo dei Democratici e Socialisti, spiegando le sue ragioni assieme al suo gruppo (cinque consiglieri e due assessori) per rispondere alle polemiche di queste ore giunte dal Partito Democratico.

«Accetto la discussione. Noi, infatti, vogliamo affrontare nel merito la questione locale, per sviluppare un ragionamento serio. Renzi, lo ribadisco, è il segretario del mio ormai ex partito. Una persona della quale ho condiviso le battaglie, compreso il referendum. Spero che altri amici abbiano il coraggio di dire apertamente quello che mi hanno scritto per telefono, facendomi i complimenti per questa scelta».

Infine lancia la proposta: «Io ho detto sì alla candidatura perché in quel momento il candidato sindaco della nostra coalizione era il notaio Errico. Poi è arrivato Marino. Per me, dunque, oggi uno che può fare il vice sindaco è proprio lui. La giunta sarebbe valorizzata dalla sua presenza».