La Polizia di Brindisi, alle prime ore di oggi, ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare emessa il 9 agosto dal Tribunale del Riesame di Lecce, impugnata e poi diventata irrevocabile in Cassazione, nei confronti di 14 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo ed in concorso tra loro, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di sostanza stupefacenti.

Il provvedimento ha smantellato ruoli e competenze criminali di un gruppo malavitoso della frangia brindisina della Sacra Corona Unita, operativo nei quartieri Sant’Elia e Paradiso della città di Brindisi, svelando vari presunti episodi di estorsione ai danni di alcune attività commerciali del centro e della periferia costrette a pagare, anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita “punto”.

Gli investigatori hanno fatto luce anche su un presunto episodio di rapina in un noto bar, nel corso della quale furono arrestati, in flagranza, i quattro autori armati che agivano per conto di un esponente di spicco del clan presente durante la rapina ma che riuscì subito a dileguarsi in compagnia di un complice, entrambi colpiti dal provvedimento cautelare.

Disarticolata, infine, una presunta rete di spaccio di sostanze stupefacenti: gli esponenti delle piazze di spaccio versavano probabilmente parte dei guadagni dell’attività in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.

Il provvedimento ha disposto la misura cautelare in carcere per sei soggetti con ruoli apicali all’interno del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti, gli arresti domiciliari per altri sette, e l’obbligo di presentazione alla P.G. per uno.