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Happy Casa Brindisi, i tifosi rinunciano al rimborso: si lavora per la New Arena

I sostenitori biancoazzurri hanno rifiutato preferendo che quei soldi siano investiti per progetti futuri

Tullio Marino, general manager dell’Happy Casa Brindisi, non si nasconde. Il “no” secco della tifoseria alla disposizione del rimborso di abbonamenti e biglietti per l’emergenza coronavirus disposto dalla società è l’ennesimo segnale di una comunità che vede nella palla a spicchi un autentico punto di riferimento. “In un momento così delicato – è stata la posizione espressa da Curva Sud e il club New Generation Brindisi- riteniamo opportuno essere vicini a una società che con tanti sforzi continua a rispettare gli impegni”. Messaggio chiaro, rivolto a un club capace di issarsi fino alla quinta posizione al momento dello stop del campionato e che ora progetta un nuovo palazzetto per il futuro.

Fino allo stop della stagione disposto dalla Fip, Banks e compagni avevano superato tra partite di campionato e Final Eight le prime otto della classifica, ad eccezione della Virtus Bologna che avrebbe dovuto affrontare il giorno di Pasquetta, e avevano sfiorato l’ombrellino nel long drink con la finale di Coppa italia, persa contro Venezia.

I passi nel futuro sono già stati fatti. Conferma integrale per lo staff e per Darius Thompson, che ha rimodulato il suo contratto in base anche ai sacrifici resi necessari dall’emergenza sanitaria. Happy Casa Brindisi è pronta per ripartire, con il tifo dalla sua parte.

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