Vasta operazione della Guardia di Finanza di Brindisi impegnata nella mattinata di oggi nell’arresto di sei persone, cinque delle quali appartenenti alla Marina Militare Italiana. Tutti sono indiziati a vario titolo e con differenti contributi, della commissione dei reati di contrabbando pluriaggravato di tabacchi lavorati esteri e di farmaci di provenienza estera, d’imbarco arbitrario di merci di contrabbando sulla nave militare Caprera, peculato d’uso, istigazione alla corruzione, corruzione per atti contrari ai doveri dell’ufficio ed, infine, di falso ideologico.
Accuse pesanti per reati che sono stati consumati durante la missione internazionale denominata “Operazione Mare Sicuro” svolta dalla nave Caprera della Marina Militare italiana nel porto di Tripoli dal 31 marzo del 2018 sino al successivo 12 luglio, dove uno dei militari arrestati rivestiva il ruolo di ufficiale tecnico della Marina Militare a capo del team preposto al ripristino dell’efficienza del naviglio ceduto dall’Italia alla Libia per il potenziamento del contrasto all’emigrazione clandestina verso la penisola italiana. E proprio al rientro in patria, a Brindisi il 15 luglio, la nave della Marina traportò al suo interno oltre 700 kg di tabacco lavorato estero e farmaci, tutti di contrabbando, e destinati alla vendita agli appartenenti alla Marina Militare di Taranto ed anche a persone estranee.
Le indagini preliminari, estremamente articolate e complesse, sono state svolte dal Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Brindisi e, nella fase iniziale, si sono avvalse del contributo prezioso della Capitaneria di Porto brindisina e di quello della Stazione dei Carabinieri della Marina Militare di Brindisi. A collaborare anche la stessa Marina Militare l’Ambasciata Italiana di Tripoli.
