Oltre 100 attività che chiedono agli amministratori locali e regionali di ripartire con gli strumenti adeguati per poter continuare a svolgere la propria professione bloccata dalla pandemia in corso. È il primo atto del neo nato gruppo «Partite iva» di Brindisi.

Un mondo vasto e variegato che comprende estetisti, parrucchieri, pizzerie, palestre, lavanderie, bar, negozianti di cellulari e computer, fiorai, fotografi, locali di intrattenimento, negozi di abbigliamento e di gioielli e via discorrendo.

«Questa emergenza sanitaria – dicono i portavoce delle Partite Iva Francesca e Stefano Scatigno -, causata dal Covid19 su scala mondiale, sta mettendo tutti a dura prova, molti non sono più tra noi e, come se non bastasse, oltre alle vite spezzate e alle famiglie distrutte dal virus, ora dobbiamo temere per il futuro della nostra economia, per le nostre aziende, frutto di anni di duro lavoro e sacrificio. Per 11 settimane abbiamo atteso in silenzio nella speranza di non essere nuovamente abbandonati, abbiamo sperato nella vicinanza degli organi governativi, della Regione e del Comune, i quali però si sono mostrati assenti e in alcun modo pronti a controllare e contrastare l’emergenza».

E ancora: «Mercoledì 13 marzo siamo stati obbligati ad abbassare le serrande delle nostre attività così come ci è stato imposto dal governo. Siamo stati ben orgogliosi di contribuire positivamente alla salvaguardia della nostra salute, di quella delle nostre famiglie, dei dipendenti, dei clienti ma soprattutto delle fasce più deboli, tutto questo per amore della nostra comunità. Oggi senza aiuti, senza progetti, senza un piano di rilancio che possa riguardare tutte le attività produttive del territorio brindisino non siamo in grando di dire se mai le rialzeremo». Sono interrogativi importanti quelli posti dalle Partite Iva agli amministratori.

«Come potremo far fronte a tutti gli impegni presi prima del Covid 19? Soprattutto, con il virus ancora in circolazione e tutte le limitazioni, come faremo a mantenere tutta la forza lavoro? Le aziende nascono per per creare economia e posti di lavoro, non per licenziare men che meno per fallire. Anche se appartenenti a più settori oggi più che mai siamo pronti ad unirci sotto un’unica bandiera, quella di coloro abituati a lavorare anche 24 ore su 24 a non dormire accettando il rischio d’impresa, a fallire per incapacità gestionale personale, non a causa di un’emergenza. Non rimarremo inermi a guardare svanire i nostri sogni».

Il popolo delle Partite Iva brindisine chiedono un incontro, anche in video collegamento, con il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, il sindaco, Riccardo Rossi e l’assessore alle attività produttive, Oreste Pinto.

«Non vogliamo aiuti personali – precisano – ma strumenti per ripartire. Abbiamo delle proposte e vogliamo essere ascoltati. Unendoci idealmente alle manifestazioni che si terranno a Firenze e Bari, anche noi Partite Iva di Brindisi rialzeremo le saracinesche per un’ora e poi consegneremo le chiavi delle nostre attività al sindaco. Nella speranza di un gentile riscontro.#vogliamounfuturo#».