In un piccolo comune del crindisino, Carovigno, con circa 17 mila abitanti, sono stati registrati 21 casi di contagi da coronavirus e 6 decessi. Si tratta di una sorta di record provinciale che ha indotto diversi esponenti politici a sollevare la questione, accogliendo l’appello delle istituzioni e del sindaco del Comune, Massimo Lanzilotti, che aveva nei giorni scorsi sollecitato una più pronta esecuzione di tamponi, ritenendo che in realtà potessero esserci ancora più casi, non censiti.

«A Carovigno – aveva dichiarato il primo cittadino – stiamo pagando un prezzo altissimo e tutta la comunità è fortemente scossa». A quanto si apprende il luogo di propagazione del virus sarebbe stato un punto di ritrovo del centro dove molte persone si incontravano assiduamente.

«La drammatica situazione di contagi e morte di Carovigno – ha scritto in una nota Fabiano Amati, consigliere regionale Pd, merita attenzione e approfondimento. Per questo, ho chiesto al direttore generale della Asl di Brindisi un supplemento di valutazione e attenzione, per indirizzare le autorità, a cominciare dal sindaco e dall’amministrazione comunale, all’assunzione di eventuali e più puntuali provvedimenti».

«Sono vicino al sindaco Massimo Lanzilotti ed all’intera comunità di Carovigno che sta patendo più di tutti questa tragedia. Ritengo, inoltre, assolutamente necessario – ha affermato il parlamentare di Forza Italia Mauro D’Attis – che il prefetto imponga l’esecuzione di un gran numero di tamponi per verificare i confini del contagio, verifichi la possibilità di dotare la popolazione di quel comune di un adeguato numero di presidi sanitari e soprattutto ordini maggiori controlli, da parte delle forze dell’ordine». Una interrogazione urgente ai ministri dell’Interno, della Sanità, e della Difesa, è stata presentata sui casi di contagio a Carovigno dal senatore della Lega, Roberto Marti.