Armati di fucile a canne mozze e martello, assaltano la gioielleria “Oro Fino” e si dileguano con un bottino ancora da quantificare in gioielli e preziosi.

Hanno scelto ancora una volta il primo pomeriggio per mettere a segno l’ennesimo assalto ai danni di uno dei negozi della galleria del centro commerciale “Le Colonne”. E giusto per rispettare il copione andato già in scena altre volte hanno preso di mira la gioielleria sotto gli occhi di tanti clienti terrorizzati. In passato era stato l’esercizio «Follie D’Oro», ieri attorno alle 14.30, è toccata ad «Oro Fino».

L’unica differenza è che anziché arrivare e fuggire in auto, hanno usato due scooter. Erano in quattro i banditi che a volto coperto, armati di fucile a canne mozze e mazzetta da muratore hanno fatto irruzione all’interno del centro commerciale. Un colpo studiato a puntino dal momento che sono entrati e si sono diretti velocemente verso l’attività commerciale e fatte da parte le commesse terrorizzate hanno iniziato a spaccare i cassetti di un mobiletto. Complessivamente i malviventi hanno svuotato tre vetrine impossessandosi anche di preziosi in oro a 18 carati.

Poi la fuga a bordo di due scooter. Secondo alcune testimonianze, i banditi hanno lasciato l’area del centro commerciale Le Colonne imboccando la direzione di Mesagne, ma poi sarebbero tornati indietro. Sul posto sono piombati subito i carabinieri della Compagnia di Brindisi (titolari dell’indagine) e la Polizia di Stato che hanno iniziato una serrata caccia all’uomo continuata fino a tarda serata. Uno degli scooter è stato ritrovato e sequestrato lungo i binari della linea ferroviaria Brindisi-Taranto, all’altezza della fermata dell’ospedale «Antonio Perrino», dalla polizia che ha partecipato alle ricerche dei malviventi con personale delle Volanti e della Squadra Mobile. La linea ferroviaria è stata interrotta temporaneamente per consentire il recupero del mezzo ed un sopralluogo sul posto alla ricerca di altri elementi. Lo scooter è un Honda Foreisght, probabilmente di provenienza furtiva dato che sarebbe stato utilizzato un chiodo per consentire l’accensione del veicolo.

Le ricerche dei banditi sono in corso e il sospetto fondato degli investigatori è che si tratti dell’ennesima banda di balordi brindisini, visto il modus operandi e la conoscenza del territorio.