Ha preso ripetutamente e violentemente a botte la moglie, procurandole gravissimi ecchimosi sulle gambe davanti ai due figli minori, insultandola e facendola vivere nel terrore dal 2014, costringendola al silenzio: si sono aperte le porte del carcere per il marito violento. É stato il Giudice Tea Verderosa, il 27 settembre, a convalidare l’arresto del violento 34enne su richiesta del Pubblico Ministero, già condannato per maltrattamenti nei confronti della moglie nel settembre del 2014. L’attività di indagine dei Carabinieri del N.O.R. della Compagnia di San Vito dei Normanni è iniziata il 31 luglio 2019, dopo aver ascoltato i familiari, i colleghi e i vicini di casa della vittima. In particolare, tutto è iniziato il 23 maggio 2019, quando la donna vittima dei maltrattamenti del marito è svenuta sul posto di lavoro ed è stata soccorsa dai medici del pronto soccorso di Ostuni. Durante la visita in ospedale, i sanitari riscontrarono diversi ematomi provocati da morsi su entrambe le gambe della donna, alcuni in stato di assorbimento e altri più recenti, nonché ecchimosi sulla fronte e sull’arco sopraccigliare. In quell’occasione, la donna affermò di essersi procurata i lividi con «alcune cadute accidentali in casa» e dalla barella su cui era distesa fu portata via dal marito, che firmò il rifiuto di prestazioni sanitarie. Ad allertare i medici fu la presenza dei genitori della donna l’indomani in ospedale, che chiedevano chiarimenti su ciò che le era accaduto il giorno prima: la madre e il padre confessarono che dal 2010, anno in cui la figlia aveva sposato il marito, era vittima di maltrattamenti, motivo per il quale, nel 2014, l’uomo era stato condotto in carcere, e che, una volta in libertà, vietò alla moglie di mantenere rapporti con i suoi genitori. Dell’accaduto i medici informarono i Carabinieri che procedettero a interrogare la vittima, la donna negò tutto e, anzi, affermò che il rapporto col marito andava a gonfie vele. Ma gli investigatori approfondirono l’accaduto e i familiari della vittima, le colleghe e i vicini di casa dichiararono che la donna veniva picchiata dal marito perché la notte lo sentivano urlare, poi colpi di schiaffi e, infine, udivano singhiozzi di pianto: tutti accadimenti che la donna negava all’arrivo dei Carabinieri. La vittima ha rifiutato perfino l’aiuto di un’associazione contro la violenza sulle donne che denunciò i suoi maltrattamenti in Procura. Gli accertamenti dei Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni hanno potuto accertare le continue e ripetute brutali violenze subite dalla donna, chiedendo e ottenendo il trasferimento in carcere del responsabile.