I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Taranto, nell’ambito di una verifica eseguita all’interno di un supermercato della provincia, in particolare nella zona deputata al carico/scarico delle merci, hanno riscontrato la presenza di due bancali contenenti bottiglie in plastica di acqua minerale naturale, direttamente esposti ai raggi solari. Pertanto, hanno sottoposto a sequestro i due bancali contenenti 912 bottiglie di acqua da 2 litri e 624 bottiglie da 1,5 litri, per un valore totale di 1.500,00€.

Appare opportuno specificare che è penalmente sanzionata la conservazione delle bottiglie di acqua minerale in contenitori di plastica, all’aperto ed esposti al sole soprattutto nella stagione estiva per la presenza delle alte temperature. Nello specifico, si configura la contravvenzione di natura penale prevista dall’articolo 5 lettera “b” della legge n.283/1962, atteso che l’esposizione anche parziale di tutti i prodotti destinati al consumo umano alle condizioni atmosferiche esterne, tra cui l’impatto con i raggi solari, può costituire potenziale pericolo per la salute dei consumatori, in quanto sono possibili fenomeni chimici di alterazione dei contenitori e di conseguenza del loro contenuto. La disposizione normativa sancisce che è vietato impiegare nella preparazione degli alimenti o bevande, nonché vendere o detenere, somministrare o comunque distribuire per il consumo, sostanze alimentari “in cattivo stato di conservazione”. La sussistenza di questo reato può, quindi, ravvisarsi nel caso del rinvenimento all’interno di un ristorante di bottiglie di acqua minerale sigillate, detenute in zona esposta alla luce solare e soggetta ad elevate temperature. Illuminante, al riguardo, la sentenza della Corte di Cassazione, Sezione Terza, del 28 agosto 2018, che ha respinto il ricorso del titolare di un’attività commerciale, condannandolo alla pena di 1.500€ di ammenda, per avere detenuto per la vendita in cattivo stato di conservazione, più confezioni di acqua che aveva collocato nel piazzale antistante l’immobile, esponendole alla luce del sole.