Hanno raggiunto quota un miliardo i danni provocati dal diffondersi della Xylella fastidiosa che ha infettato circa 10 milioni di piante in Puglia, dove è comparsa per la prima volta nell’ottobre del 2012, data della prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo. E’ quanto afferma la Coldiretti in relazione al deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia Ue da parte della Commissione europea per non aver pienamente applicato le misure Ue, tra cui l’abbattimento delle piante malate.

«In cinque anni e mezzo – sottolinea Coldiretti – si sono susseguiti errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l’avanzare del contagio che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente alle porte della provincia di Bari, con effetti disastrosi sull’ambiente, sull’economia e sull’occupazione. A questo punto serve un deciso cambio di passo con risorse per gli agricoltori colpiti e le necessarie ‘eradicazioni chirurgiche’ che – continua l’associazione – se fossero state fatte prima avrebbero risparmiato alla Puglia e all’Italia questa situazione drammatica». «Ora – conclude Coldiretti – occorre anche impegnarsi nella attuazione delle buone pratiche agricole in modo da contrastare l’insetto vettore e impedire l’avanzamento del contagio».