Concussione elettorale, peculato e furto aggravato finisce ai domiciliari il capo del personale della Multiservizi, società a totale capitale pubblico del Comune di Brindisi, altre 12 persone sono indagate tra cui l’ex consigliere comunale Pasquale Luperti (prima Pd poi passato in una lista civica nelle elezioni del 2016).

Gli agenti della digos di Brindisi, coordinati dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza, hanno eseguito la custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Daniele Pietanza, che si occupa delle gestione del personale della società in house. Perquisizioni nei confronti di alcuni indagati: i poliziotti hanno perquisito l’abitazione di Luperti, ma anche il suo ufficio in una delle aziende del Petrolchimico e il bar di sua proprietà.

Secondo le indagini Pietanza avrebbe utilizzato il proprio ruolo all’interno della società partecipata per intercettare voti a favore dell’ex consigliere. I fatti contestati riguarderebbero la campagna elettorale del 2016 quando Luperti era candidato nella lista di Impegno sociale a sostegno della candidatura a sindaco di Angela Carluccio, che lui stesso insieme ad altri 16 consiglieri comunali avrebbe fatto cadere dopo 11 mesi.

Luperti dal 2012 al 2015 ha ricoperto anche il ruolo di assessore all’Urbanistica dell’amministrazione guidata da Mimmo Consales, era in quota al Partito democratico, ma negli ultimi anni fu contestato da Michele Emiliano perché figlio di Antonio Luperti, noto esponente della Scu brindisina ammazzato dalla criminalità.

Tra le contestazioni a Pietanza anche la scomparsa di alcuni computer da palazzo Guerrieri una delle sedi distaccate degli uffici comunali. L’inchiesta però continua. Luperti è candidato alle prossime elezioni amministrative del 10 giugno. Tra gli indagati anche altri dipendenti di Multiservizi.